giovanni toti e l’ansia da taglio del nastro

La lettera di notizie di domenica ventiquattro marzo della televisione privata genovese Primocanale contiene un articolo, firmato da tale a.p., nel quale vengono rilanciate le parole del presidente della Giunta regionale ligure, il versiliese Giovanni Toti, in risposta a due cortei di protesta che si svolgono lo stesso giorno per le vie di due dei quattro capoluoghi provinciali.

Il primo si tiene a Savona, concerne la costruzione di un rigassificatore al largo delle coste di Vado Ligure, e vede la partecipazione di alcune migliaia di persone; il secondo ha luogo nel quartiere genovese del Lagaccio e afferisce alla contrarietà al progetto di un funivia che colleghi il porto passeggeri con Forte Begato passando per il rione.

E’ del tutto evidente che l’impatto dei lavori sul territorio genovese sarebbe devastante: per anni la popolazione sarebbe pressoché sequestrata in casa onde evitare di dover affrontare continue gimcane tra i cantieri di un’opera i cui benefici per la città sono quanto meno discutibili, visto che i turisti – a cui sarebbe dedicata – verrebbero prelevati al loro arrivo e trasferiti in quota, senza lasciar loro nemmeno il tempo di mettere piede in un esercizio commerciale per un caffé.

Il primo cittadino della Regione, regolarmente convinto di essere sempre nel giusto e non poter sbagliare mai, afferma: «c’è sempre chi si oppone a un’opera, a un cantiere, a un’infrastruttura. E c’è sempre un pretesto da accampare per giustificare la propria contrarietà. Ma c’è sempre, ed è più forte, la volontà di chi vuole costruire un futuro migliore per sé e per le generazioni che verranno».

Gradiremmo che il politicante – viareggino di nascita, ma spezzino di adozione, essendo residente ad Ameglia – ci spiegasse in cosa consisterebbe il progresso che dovrebbe dare questa sua genialata; a noi sembra che si tratti soltanto di un pretesto per poter affermare di aver fatto qualcosa per la popolazione: d’altronde, dopo che è sfumata l’inaugurazione (in occasione delle regionali del 2025) del Terzo Valico ferroviario dei Giovi, dovrà pur farsi vedere che taglia qualche nastro!

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