occorre mantenere alto il livello di vigilanza democratica

L’edizione di domenica ventotto aprile del quotidiano fascista Secolo d’Italia contiene un articolo – firmato da tale Riccardo Angelini – all’interno del quale si dà fiato alla solita polemica sul “fascismo ormai morto da ottant’anni”.

E’ del tutto evidente che questa affermazione sia sostenuta da chi, considerandosi erede della tradizione del ventennio, cerchi di mascherarsi da fervente democratico per continuare ad ingannare gli italiani cercando di incassare i più vasti consensi possibile.

Poi, ecco che il sito web del fogliaccio di riferimento dei revanscisti italici pubblica un pezzo come quello sopra linkato, e a quel punto basta leggerlo senza paraocchi per comprendere la reale posizione dei pennivendoli che lavorano a Roma in via della Scrofa.

Già il titolo – “Il fantasma di Mussolini evocato ancora nel 2024. E’ ridicolo ma c’è chi gioca con la storia. Una è la capogruppo del Pd” – è di quelli inequivocabili, ma è il corpo dello scritto a togliere ogni dubbio circa dove voglia andare a parare l’Angelini.

Mettendo a confronto le manifestazioni in ricordo dell’eliminazione del dittatore Benito Mussolini, una avvenuta a Dongo (Como), l’altra a Predappio (Forlì-Cesena), sminuisce pesantemente i presidi antifascisti, magnificando invece quelli dell’altra sponda.

Non crediamo vi sia bisogno di ulteriori prove, ma facciamo notare che anche da questi “piccoli dettagli” occorre prendere atto che occorre non abbassare la guardia, ché i fascisti ci sono, hanno nomi ben conosciuti, e bisogna tenere alta la vigilanza democratica.

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