al quartiere romano di primavalle non ci fu nessuna strage

Anche quest’anno siamo giunti al diciassette aprile e, come ogni anno, ci tocca ascoltare la solita litania della presunta “strage del rogo di Primavalle” – compiuto da alcuni militanti di Potere Operaio – in seguito al quale morirono due figli (Stefano. dieci anni, e Virgilio, ventidue) del segretario della sezione fascista del quartiere, Mario Mattei.

Naturalmente gli ambienti dell’estrema destra commemorano – più che giustamente, dal loro punto di vista – l’anniversario: quello che qui troviamo davvero insopportabile è che ci si riferisca all’episodio utilizzando un termine completamente fuori luogo, anche se ripetuto ad ogni pie’ sospinto dall’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri.

Ecco come Giorgia Meloni si esprime su una nota rete sociale: «la notte del 16 aprile 1973 dei militanti di Potere Operaio incendiarono la casa di Mario Mattei, ‘colpevole’ di essere il segretario del Movimento sociale italiano nel quartiere popolare di Primavalle a Roma. Nell’incendio persero la vita due dei suoi figli: Virgilio, di 22 anni, e il piccolo Stefano, un bambino di appena 10, arsi vivi tra le fiamme. Una strage terribile, due giovani vite innocenti spezzate dall’odio politico».

L’accaduto si può catalogare in vari modi, più o meno coloriti a seconda della propria posizione ideologica, ma una cosa è certa: si è trattato di una cosa ben diversa da quanto preteso dal capo del Governo; qui la definizione di strage presente nel vocabolario Treccani, la voce più autorevole in merito alle parole appartenenti alla lingua italiana, che smentisce la quarta carica dello Stato.

Informazioni su pennatagliente

Contro ogni revisionismo. Per il marxismo-leninismo-maoismo, principalmente maoismo. Per un giornalismo proletario. Viva Marx! Viva Lenin! Viva Mao Tsetung!
Questa voce è stata pubblicata in Uncategorized. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.