non si capisce perché continuino a dargli la parola

L’edizione di venerdì ventuno giugno del quotidiano fascista romano Il Tempo contiene – a firma di tale Edoardo Sirignano – una incomprensibilmente lunghissima intervista all’in-Fausto Bertinotti, l’ex segretario di Rifondazione da anni, ormai, approdato nelle file di Comunione e Liberazione.

Tutto il ragionamento di una delle peggiori sciagure che ha colpito la sinistra riformista dai tempi dello scioglimento del partito revisionista è la pura e semplice riproposizione delle sue storiche posizioni liquidazioniste, da questi sostenute sin dal VII° Congresso rifondarolo del 2008.

Quella fu l’assise che sancì la spaccatura tra chi – gli svendolini, che fecero una scissione dando vita a quella che divenne nel tempo, grazie anche alla confluenza di una parte dei Verdi, Sinistra Ecologia Libertà – pretendevano che il partito si sciogliesse immediatamente, e chi invece intendeva resistere.

Il punto più importante delle elucubrazioni dell’ex sindacalista riguarda le ambizioni del Partito Democratico di annettersi il Movimento 5 Stelle, in evidentissima difficoltà: lo trascriviamo senza cambiare nemmeno una virgola, perché dimostra che costui non ha mai cambiato le proprie idee.

«Penso che in una fase nuova sarebbe opportuna un’ipotesi nuova delle sinistre. Tutte le forze di opposizione dovrebbero dismettere le loro sovranità e metterle a disposizione per un processo costituente, che determini la possibile nascita di una grande organizzazione che si opponga, in modo unitario, alle politiche dell’attuale governo. Per cambiare davvero ognuno dovrà mettersi in discussione».

Insomma, nonostante tutti i danni provati causati dai suoi deliri, costui continua a pontificare sostenendo tesi inaccettabili: non fosse altro per il fatto che ogni tentativo effettuato in tal senso ha sempre prodotto soltanto sconfitte di proporzioni inenarrabili, riducendo i riformisti ai minimi termini.

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