senza ritegno

Una delle poche soddisfazioni – se si isolano quelle riguardanti le esclusioni eccellenti, dagli emicicli di Bruxelles e Strasburgo – di personaggi tanto boriosi quanto incompetenti che, alla parte migliore del Paese, ha dato questa tornata elettorale continentale è stata l’elezione della maestra brianzola Ilaria Salis nelle file dell’Alleanza Verdi Sinistra.

Questo le permetterà di non essere costretta a subire un assurdo processo per essere tra i presunti autori del pestaggio di un certo numero di fascisti, avvenuto a Budapest in occasione del Giorno del dis-Onore, quando le truppe hitleriane resistettero sino all’ultima cartuccia per evitare la Liberazione della città ad opera dell’Armata Rossa sovietica.

Giunta la semi ufficialità della nomina – che avverrà soltanto dopo il ricontrollo di tutte le schede da parte dell’Ufficio elettorale centrale preposto a certificare l’avvenuta elezione – nei giorni successivi la destra radicale, soprattutto la sua parte apertamente mussoliniana, dà vita ad una indegna gazzarra volta a delegittimare la scelta degli italiani.

Con l’aiuto di quella fogna maleodorante che risponde al nome di Secolo d’Italia, si attacca la nuova europarlamentare per un presunto debito verso l’Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale (Aler) milanese per aver occupato abusivamente un appartamento nelle adiacenze di via Gola, mentre a Lucca una consigliera comunale chiede di osservare un minuto di silenzio, evidentemente perché ritiene morta la democrazia.

In questi stessi giorni, proprio dai banchi dove sono abbarbicati i rappresentanti di quella parte politica, sta avvenendo la santificazione del Delinquente di Arcore, per i cui innumerevoli scandali – per non parlare dei reati per i quali è stato ritenuto colpevole dalla Magistratura – di cui si è macchiato nessuno di costoro ha mai aperto bocca, se non per difenderlo al punto da far passare Karima al Mahroug (alias Ruby Rubacuori) per la nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak: quello sì fu un episodio indegno.

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