luigi de magistris lascia “unione popolare” e non si candida alle europee: le sue deboli motivazioni

Ne avevamo scritto già a fine del dicembre scorso – quando si aprì ufficialmente la possibilità, per coloro che facevano parte delle formazioni che sarebbero confluite nel progetto Unione Popolare, di avere la doppia tessera, al proprio sodalizio ed al cartello elettorale – ma da oggi è ufficiale.

Un articolo firmato da Simona Brandolini, presente sull’edizione napoletana di lunedì quattro marzo del Corriere della Sera, diffonde la notizia per la quale colui che fino a quel momento era il capo politico del costruendo sodalizio si separa da esso per correre verso il terzo mandato a sindaco di Napoli.

Le motivazioni addotte dall’ex Magistrato sono semplici e molto chiare: non intende candidarsi alle elezioni europee e contemporaneamente «non stare in nessun recinto, avere le mani libere, da intellettuale» in modo da «dare il mio contributo per Napoli»: in compagnia di chi, resta un mistero.

Il dubbio che ci assale è che questa operazione sia voluta dall’ex Giudice in modo da non poter essere connotato come troppo vicino alla lista per la pace messa in piedi dal bravo gionalista Michele Santoro, schivando a priori lo scontato ritornello secondo il quale chi si dichiara pacifista non è nient’altro che un fiancheggiatore dell’imperialismo russo e del “terrorismo islamico” di Hamas.

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