nemmeno il suo capo politico crede al progetto “unione popolare”

Alle ore 14:01 di sabato sedici dicembre riceviamo, sulla casella di posta elettronica della redazione, la lettera di informazioni di Potere al Popolo che contiene l’indicazione di adesione, collettiva o individuale, al progetto chiamato Unione Popolare.

Sorvoliamo sul fatto che la comunicazione sia genericamente indirizzata ad un “caro aderente” che dà la precisa cifra di quanto questi “signori” si sentano legati al termine “compagni” che da sempre connota gli iscritti ad organizzazioni più o meno di “sinistra”.

Per contro, non intendiamo ignorare un fatto ben più concreto: quando viene richiesto di registrarsi, si scopre che le organizzazioni che hanno deciso di aderire colletivamente al soggetto guidato da Luigi De Magistris, ex sindaco di Napoli, sono soltanto due.

Si tratta del Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e di Potere al Popolo, mentre non può passare inosservato il fatto che il movimento guidato dall’ex Magistrato – Democrazia e Autonomia – chiede, se mai lo fa, ai propri iscritti di aderire sigolarmente.

Questo può significare soltanto una cosa: nemmeno il presunto “capo politico” del cartello che presumibilmente si presentierà alle prossime consultazioni elettorali crede che questo possa essere il contenitore capace di rivitalizzare una moribonda “sinistra radicale”.

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