Alabama, Arizona. Arkansas, Carolina del Nord, Carolina del Sud, Florida, Georgia, Indiana, Kentucky, Louisiana, Mississippi, Missouri, Nuovo Messico, Teneessee, Texas, Virginia: chiediamo ai lettori cosa, secondo loro, accomuna questi sedici territori appartenenti agli Stati Uniti d’America.
Non crediamo sia difficilissimo dare la risposta esatta, e siamo certi che tanti hanno immediatamente associato questi nomi con la Guerra di Secessione: quelle sopra citate, infatti, erano le lande che avevano proclamato l’indipendenza e creato gli Stati Confederati d’America.

Le cause della guerra civile sono state molteplici, principalmente dovute alle diverse “culture” dominanti nei territori controllati rispettivamente da Washington e Montgomery – in un primo momento, successivamente Richmond – in Virginia.
La completa vittoria dei nordisti, e la successiva riannessione delle terre perdute, ha formalmente riunito tutti gli Stati sotto il Governo “legittimo”, ma – come è facilmente intuibile – ciò non ha portato al superamento definitivo delle differenze tra territori.
E’ di questi giorni la sentenza di un giudice dell’Arizona che ha stabilito il divieto assoluto di aborto oltre la quindicesima settimana di gestazione, anche in caso di stupro o di incesto: un’ignominia che grida vendetta.
La stessa vergogna senza fine a cui si rischia seriamente di andare incontro con il nuovo esecutivo italiano dominato da una forza reazionaria come Fratelli d’Italia, da anni ormai in combutta con la peggiore destra oscurantista d’oltreoceano: quella legata a Donald John Trump e a Steve Bannon.