L’edizione di martedì ventotto luglio del quotdiano telematico alessandrino Giornale 7 riporta – a firma del bravo Giampiero Carbone – un aggiornamento sulla vicenda che riguarda il Terzo Valico ferroviario dei Giovi.
La devastazione provocata dalle cave del Terzo Valico
Dallo scritto veniamo a conoscenza del fatto che il termine, dichiarato dal Consorzio Collegamenti Integrati Veloci (Cociv), dei lavori per la costruzione della tratta ferroviaria in questione è stato fissato al 2024.
Prima di allora, e soltanto a partire dal 2021, sul tracciato che collega Novi Ligure con Rivalta Scrivia viaggeranno esclusivamente convogli merci: ai pendolari toccherà attendere ancora tre anni prima di poterne usufruire nuovamente.
Ringraziamo l’ottimo giornalista per la sua opera meritoria di demistificazione della realtà: a quanto ci risulta, infatti, è l’unico operatore dell’informazione a scrivere chiaramente una cosa che sembra essere un segreto di Pulcinella.
L’incipit dello scritto è illuminante circa la realtà delle cose: «Il Terzo valico slitta al 2024 e con esso anche la riapertura della linea Novi-Tortona, chiusa dal 2017 proprio per l’esecuzione dei lavori dell’alta capacità».
L’alta capacità ferroviaria, come abbiamo più volte scritto, si distingue dall’alta velocità perché non interessa il traffico passeggeri, ma soltanto quello merci: questo significa che, ad opera ultimata, per gli utenti non cambierà nulla.
Continueranno a viaggiare sulla disastrata linea storica, ma in compenso vedranno le merci sfrecciare loro accanto su binari ad esse dedicati: soltanto allora capiranno di essere stati presi in giro da politicanti senza scrupoli.
Ormai la devastazione del territorio sarà compiuta: non sarà possibile ripristinare la bellezza di un paesaggio stravolto, e questo indurrà molti a comprendere quali fossero sin dall’inizio le intenzioni di sedicenti “rappresentanti del popolo” e padroni.