A Roma manifestazione sotto il MIUR; tra le altre città spiccano Milano, Torino, Firenze, Napoli, Perugia, Venezia, Bari, Reggio Calabria, Palermo Taranto ecc.
In 30 città italiane studenti in piazza contro questo modello di DAD e per opporsi alle bocciature approvate dal ministro Azzolina. Numerosi giornali riportano la notizia della prima mobilitazione studentesca dalla fine della quarantena: questo è solo il primo passo. Tutto “riparte” e ripartono anche le lotte degli studenti, consapevoli che solo in questo modo potremo ottenere un modello d’istruzione su nostra misura!
«Se la didattica a distanza è stata un disastro, arrivando a escludere anche uno studente su due, ammettere le bocciature significa far pagare agli studenti le carenze della scuola italiana» – così Pietro Mazzucco, Presidente della Consulta degli Studenti di Torino – «Dopo anni di tagli alla scuola, la situazione di emergenza ha evidenziato tutte le carenze del sistema educativo. Le lezioni online sono partite in modo efficiente solo nelle scuole più “digitalizzate”, acuendo il divario tra scuole di serie A e di serie B. Così non si può continuare».
«Serve da subito un piano straordinario per garantire a settembre la riapertura delle scuole in sicurezza, assumere docenti, stanziare fondi per l’edilizia scolastica. Via la vergogna dei 150 milioni di euro stanziati per le scuole private, vadano alle scuole pubbliche. No alle bocciature perché non si può lasciare indietro chi non poteva accedere alle videolezioni, mentre il governo stanziava pochi spiccioli per il diritto allo studio. Bocciamo il Ministro, non gli studenti».

Taranto, sotto la Prefettura